giovedì 21 marzo 2013


PLATONE



La ricerca sulla virtù
I dialoghi socratici hanno come tema la virtù e sono, in genere, aproetici, cioè privi di una tesi conclusiva.
Questi dialoghi approfondiscono il tema del rapporto della coscienza con la città e con le leggi.
Nel  “Protagora” si cerca di capire se la virtù sia o meno scienza.
Si arriva dunque alla conclusione che essa, anche se è conoscenza del bene e quindi una scienza, non può essere insegnata.

Le idee e il rapporto con le cose
L’ uomo possiede idee che non possono derivare dall’ esperienza poiché un idea è unica e immutabile.
Non derivando dall’ esperienza esse, quindi, devono esistere come realtà oggettive.
Platone, allievo di Socrate, sostiene, dunque, che le idee siano trascendenti, cioè che esistano in un mondo separato.
Tra le idee e le cose esistono tre distinti rapporti:
  • Imitazione(mimesi) = gli esistenti sono una copia delle idee, quindi, la loro essenza
  • Partecipazione (metessi) = gli esistenti rappresentano la qualità delle idee partecipandone o meno 
  • Manifestazione (parusia) = l’ idea si manifesta nelle cose
 La teoria delle idee permette di dare una soluzione ai problemi:
  • Della molteplicità (esiste un'unica idea per ciascuna classe di cose)
  • Del divenire (le cose cambiano poiché si avvicinano sempre più all’ idea corrispondente) 
La separazione tra il mondo dell’ esistente e quello trascendente delle idee porta Platone a rivedere la propria filosofia per dare una spiegazione a questo “fenomeno”.

Anima e corpo, ragione e passioni
Per risolvere il problema dovuto all’ origine delle idee, che devono per forza essere dentro di noi fin dalla nascita, Platone formula la teoria della metempsicosi:

L’ anima è immortale e passa attraverso reincarnazioni successive. Nell’ intervallo tra una reincarnazione e l’ altra, quando è separata dal corpo, contempla le idee e, reincarnandosi, le dimentica per poi ricordarle pian piano grazie all’ esperienza di altri uomini.

Nel mito del Carro l’ anima è paragonata ad un carro trainato da un aurigia (anima razionale) e trainata da due cavalli (passioni). Questo carro viene trainato altre la volta del cielo dove si trovano le idee e in base al tempo in cui questo rimane riuscirà a contemplane di più o di meno.

Platone stabilisce, poi, un netto dualismo tra ragione (legata all’ anima) e passioni (legate al corpo) cosi che, quando un individuo muore, si libera delle passioni e, attraverso la ragione, può contemplare il vero e il bene.

Eros e il filosofo
L’ idea del bello si manifesta nelle cose belle e in chi è pronto a riconoscerla si risveglia il ricordo della bellezza in sé. L’ eros è la forza che spinge l’ individuo a far risalire per gradi, dalla contemplazione della bellezza fisica fino all’ idea. Questo procedimento richiede un profondo coinvolgimento personale. Eros, essendo figlio di un dio e di una mendicante è una figura intermedia e, quindi come quella del filosofo che è sospeso tra sapienza e ignoranza (non possiede la sapienza ma è consapevole della sua ignoranza e quindi la desidera).


La conoscenza
Nel mito della caverna Platone spiega la strada per arrivare dalla conoscenza sensibile a quella filosofica:
“In una caverna alcuni uomini sono imprigionati fin dalla nascita in modo da vedere solo la parete di fondo, sulla quale vengono proiettate le ombre di oggetti portati da alcuni servi.
Essi considerano il mondo delle ombre la vera realtà, finchè uno di loro non viene liberato.
Allora egli può vedere le statuette e il fuoco che proietta le ombre.
L’ uomo poi viene condotto fuori e qui può contemplare la vera realtà prima mediante immagini riflesse nell’ acqua poi, quando i suoi occhi si sono abituati alla luce, guardando direttamente le cose.
Infine egli può alzare la testa verso il sole comprendendo che la luce rende visibile tutto.”

Il significato del mito è spiegato dallo stesso Platone:
Il mondo della caverna è la conoscenza basata sull’ opinione, divisa in:
  • Eikasia (sensazione = ombre)
  • Pistis (credenza = statuette)
Il mondo esterno rappresenta la conoscenza scientifica, divisa in:
  • Dianoia (conoscenza deduttiva, matematica = riflesso dell’ acqua)
  •  Noesis (conoscenza intuitiva, filosofica = cose reali)

Lo Stato e la missione del filosofo
La Repubblica (testo di Platone in cui è inserito il mito della caverna) presenta il grande progetto utopico di Platone:
Costruire uno Stato ideale che realizzi la giustizia e guidi i cittadini verso la virtù.
Cosi come l’ anima individuale è tripartita:
  •  Razionale
  • Irascibile
  • Concupiscibile
Anche lo stato ha bisogno di tre classi di cittadini (ognuno caratterizzato da una virtù):
  • Filosofi o governanti (sapienza)
  • Guerrieri (fortezza)
  • Produttori (temperanza)
L’ equilibrio tra queste classi garantisce la giustizia.

Le prime due classi (filosofi e guerrieri) costituiscono i custodi dello Stato e, poiché hanno una funzione pubblica, è importante che non usino il potere per fini personali e quindi non devono avere né proprietà privata né famiglia.
I produttori, che non hanno potere, possono quindi conservare proprietà privata e famiglia come stimolo per impegnarsi maggiormente nelle attività economiche.
I filosofi scelgono i bambini delle tre classi sociali che manifestano le potenzialità per diventare custodi e li sottopongono a un lungo curriculum formativo attraverso un educazione comune fino ai vent’anni, basata sulla musica (anima) e sulla ginnastica (corpo), quando i futuri filosofi si avvieranno agli studi scientifici seguiti da quelli filosofici per poi, a cinquant’ anni, assumere cariche politiche.

La revisione della teoria delle idee e la dialettica
Nel Sofista Platone procede a una profonda revisione delle teorie delle idee visto che, secondo il principio di imitazione, esisterebbe un tipo di idee anche delle cose spregevoli e dunque rinuncia la mimesi riconducendo ogni forma di relazione tra idee e cose alla metessi.
Tra le idee generali ve ne sono alcune dette generi sommi che sono:
  • L’ essere
  • L’ identico
  • Il diverso
  •  Il moto
  •  La quiete
 In questa nuova prospettiva Platone individua la dialettica definita come divisione per generi e dunque una scomposizione delle dee complesse in quelle semplici che le costituiscono

Politica ed etica negli ultimi dialoghi
Nelle Leggi Platone rinuncia ad un modello di Stato ideale ed elabora la teoria di uno Stato possibile basato sulle leggi che devono avere soprattutto una funzione formativa ponendosi come punto di riferimento per la conoscenza dei cittadini.

La cosmologia
Nel Timoteo Platone descrive la formazione del cosmo attraverso il mito del demiurgo:
“l’ universo è ricostruito partendo da tre realtà eterne:
  • Idee
  • Materia
  • Demiurgo

Il demiurgo plasma la materia ispirandosi alle idee plasmando prima di tutto i quattro elementi sulla base dei principali soldi regolari e in questo modo l’ universo assume una struttura matematica.
Il demiurgo forgia perciò l’ anima del mondo usando la sostanza delle idee che quindi penetrano nella materia e la affida all’ universo che per essere l’ organismo migliore ha bisogno di un’ anima che lo guidi in modo razionale.

ARISTOTELE



Le opere di Aristotele

All’ opera di Aristotele si deve la costruzione del lessico filosofico di base, non che di una logica.
Le opere di Aristotele si distinguono in:
  • Essoteriche (destinate alla circolazione pubblica delle quali rimangono pochi frammenti)
  • Esoteriche (scritti di carattere scientifico costituiti in gran parte dalle lezioni per il Liceo)

 Il “corpus” aristotelico comprende quattro gruppi di opere :
  • Opere di logica
  • Opere di filosofia della natura o fisica
  • Quattordici libri della Metafisica
  • Scritti di etica, politica, retorica e poetica

La logica

La logica è lo studio del pensiero attraverso l’ analisi del linguaggio.
Aristotele studia i singoli termini senza connessione (classificati in categorie) che, combinati, caratterizzano i giudizi la quale unione forma dei ragionamenti.
Le categorie indicano:
  • Modi di essere
  • Strutture mentali
Aristotele ne elenca dieci tra cui:
  • Qualità
  • Quantità
  • Relazione
  • Sostanza
  • Luogo
  • Tempo

 I giudizi possono essere classificati mediante le qualità (affermative, negative)  e le qualità (particolari, universali)  ottenendo, di conseguenza, quattro tipi diversi di enunciati:
  • Universali affermativi
  • Particolari affermativi
  • Universali negativi
  • Particolari negativi
 Da due giudizi (premesse) sommati si ottiene un terzo giudizio (conclusione).
Questa formula è detta sillogismo e si divide in:
  • Figura (posizione del termine medio)
  • Modo (tipo di giudizi implicati)

 In questo modo è possibile formalizzare il ragionamento.

La metafisica o filosofia prima

La metafisica è definita da Aristotele “filosofia prima” e si occupa:
  • Dell’ essere in quanto essere (ontologia)
  • Del sovrasensibile, di Dio (teologia)
Tra i molteplici significati dell’ essere vi è quello dell’ essere come sostanza ma cos’ è la sostanza ?
La sostanza è data dall’ unione di materia e forma in un sinolo unico e irripetibile.
Il divenire viene spiegato mediante i concetti di potenza (materia) e atto (forma).
Ogni cosa diviene perché ha in sé quello che sarà quindi è orientato teologicamente, cioè verso un fine già presente in  potenza all’ inizio del processo.

La fisica o scienza dell’ essere in movimento

La fisica è definita da Aristotele “filosofia seconda”.
Secondo Aristotele l’ essenza è immanente agli esseri umani e quindi può essere colta solo partendo dalla loro osservazione sistematica.
La fisica studia l’ essere in movimento a partire dalle cause principale che sono:
  • Materiale
  • Formale
  • Efficiente
  • Finale

Aristotele distingue quattro tipi di movimento:
  • Sostanziale
  • Quantitativo
  • Qualitativo
  • Locale

Il movimento locale viene spiegato attraverso la teoria dei luoghi naturali:
ogni elemento tende a muoversi verso il luogo che gli è proprio per natura
Dato che l’ universo è sferico e gli elementi tendono verso il basso (centro) la Terra deve essere posta al centro.
Questo principio è chiamato geocentrismo.
I cieli sono composti da un quinto elementi, l’ etere (quinto elemento) e quindi non sono soggetti al divenire. Essi sono immutabili e perfetti.
Da questo abbiamo una visione dualista del cosmo: la Terra è imperfetta e soggetta al divenire al contrario dei corpi celesti.
Il moto delle sfere che ruotano intorno alla Terra richiede un motore identificato in Dio (motore immobile).

L’ anima e la conoscenza

L’ anima è forma del corpo e quindi mortale. L’ anima ha più funzioni:
  • Vegetativa (nelle piante)
  • Sensitiva (negli animali)
  • Razionale (nell’ uomo)

La conoscenza inizia dalle sensazione mediante un processo di astrazione che ricava prima l’ immagine degli individui e poi la forma (essenza), quindi il concetto.
L’ intelletto passivo è potenzialità di conoscere i concetti ma per acquisirli è necessario un intelletto attivo.

L’ etica: virtù e felicità

Il fine dell’ etica è la felicità.
Per Aristotele la felicità consiste nel realizzare la propria natura, quella umana è caratterizzata dalla razionalità quindi l’ uomo si realizza vivendo secondo ragione, seguendo la virtù.
Aristotele distingue le virtù in:
  • Dianoetiche (riguardano il pensiero, consentono all’  uomo di realizzarsi pienamente)
  • Etiche (legate al costume, controllo delle passioni mediante la ragione)

 La virtù è una disposizione che si acquisisce mediante l’ abitudine.